San Marino era stato tirato in ballo a suo tempo nella indagine sul dr. Cesare Pambianchi, per evasione fiscale.
Il Messaggero: Frode fiscale Pambianchi condannato a tre anni
Il commercialista Cesare Pambianchi, già presidente della Confcommercio del Lazio e il suo socio di studio Carlo Mazzieri sono stati condannati a 3 anni di reclusione ciascuno per violazioni delle leggi fiscali. La sentenza è stata pronunciata dalla sesta sezione penale del Tribunale a conclusione di un processo scaturito dall'inchiesta su una associazione per delinquere avvenuta negli anni scorsi e della quale Pambianchi e Mazzieri erano considerati gli ideatori. Insieme con i due commercialisti il Tribunale ha inflitto oltre 30 condanne e oltre 250 anni di reclusione. (...) Mazzieri e Pambianchi, arrestati nel 2011, sono considerati «promotori dell'associazione» che ruotava intorno al loro studio, si legge negli atti. Roberto Celli, condannato a 6 anni, era invece un loro collaboratore, delegato alla gestione delle teste di legno e a operare su almeno 60 conti correnti su cui avrebbe effettuato «illecite operazioni bancarie». Anche Virgilio Colasanti, che dovrà scontare 8 anni, avrebbe eseguito operazioni irregolari, riconducibili «ad almeno 36 società gestite dal sodalizio». Il filo diretto con l'estero, principalmente con la Bulgaria e con l'Inghilterra, era invece Marco Adami, che avrebbe anche manovrato 45 società e almeno 13 prestanome usati per l'intestazione fittizia di quote o cariche aziendali. Dovrà scontare 6 anni. Sua figlia Arianna è stata condannata al doppio della pena. Avrebbe operato come testa di legno insieme a Marinka Gospodinova Georgieva, cittadina bulgara che ha incassato 22 anni di reclusione, formalmente sposata con Adami e stretta collaboratrice dello studio. La sua connazionale Mariana Georgieva Ilieva è invece considerata dagli inquirenti il «contatto stabile con l'ufficio bulgaro del registro camerale ove si rilasciano i certificati di iscrizione delle società trasferite dall'Italia». Condannata anche Maria Grazia Di Santo, direttore della filiale romana della Banca Popolare di Milano di viale Giulio Cesare. Dovrà scontare 10 anni per aver agevolato «l'esecuzione di almeno 130 operazioni illecite finalizzate a occultare la provenienza illegale di denaro da marzo 2004 ad agosto 2008».