Patrizia Cupo - Corriere Romagna: Due consiglieri indagati non lasciano il Parlamento. «Scelta serena, tuteliamo la nostra onorabilità e dimostriamo rispetto a chi ci ha dato fiducia» / Upr, dimissioni ma solo un po’ / Gasperoni, Lonfernini e Menicucci rinunciano solo agli incarichi di partito
SAN MARINO. Conto Mazzini, gli indagati dell’Upr si dimettono dagli incarichi politici di partito (ma non dal Consiglio): «Lo facciamo per tutelare la nostra onorabilità e per dimostrare il nostro rispetto a chi ci ha dato fiducia». Le difese pronte a chiedere i rinvii degli interrogatori che erano fissati già da questa settimana, intanto la petizione on line che chiede ai partiti di sospendere gli indagati per corruzione e riciclaggio, ha già oltrepassato le 300 sottoscrizioni: nelle ultime 24 ore, raddoppiate le firme. (...)
Rimangono in Consiglio. Rimarranno invece in Consiglio Lonfernini e Gian Marco Marcucci, quarto degli indagati aderenti all’Upr. «E’ un a scelta serena – aggiunge a voce Lonfernini -. Avremmo potuto tranquillamente mantenere gli incarichi politici perché la nostra condizione non è quella di imputati o condannati. Siamo convinti che nelle prossime settimane chiariremo tutto e usciremo a testa alta da questa vicenda».
La petizione. Dopo l’esplosione dell’inchiesta sul conto Mazzini e poi del caso Poggiali , ha preso quota la petizione on line voluta dall’ex consigliere di Sinistra unita Alessandro Rossi. A ieri, erano più di 300 le firme, addirittura raddoppiate nelle ultime 24 ore.
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